In un contesto culturale, come quello attuale, complesso, problematico e caratterizzato da molteplici punti di riferimenti, molto spesso non esplicitamente identificabili, la necessità di interpretare la vita delle persone alla luce di un riferimento trascendente richiede uno sforzo comune per tutti coloro che della «diakonìa» dell’intelligenza, ne hanno fatto una scelta di vita e un ministero. Se la teologia, in quanto sapere critico della fede, è interpretazione credente, alla luce della Rivelazione e nella sequela Christi, per una vita significativa (Rino Fisichella), il compito che essa ha davanti è quello di considerare ciò che è rilevante per tutta l’umanità e non solamente per i cristiani. In tal senso, essa deve avere come obiettivo il rinvenimento di quelle risorse grazie alle quali gli uomini e le donne, che vivono nell’età post-secolare, possono trovare le motivazioni del loro essere e agire nell’istituzione di relazioni tra la propria esistenza e la loro fede, non solo in maniera individuale, ma anche in forma associata. Sotto questo profilo, allora, la teologia è chiamata ad affrontare le questioni importanti e convergenti che riguardano la vita delle persone sia a livello individuale sia a livello sociale, specialmente in ordine alla determinazione di uno scopo comune per la costruzione di società solidali, inclusive, partecipative, in contesti estremamente plurali.
Questo numero di Ricerche Teologiche, nella varietà e specificità dei vari contributi e valorizzando l’importanza della diversità all’interno delle pratiche teologiche, oltre che un approfondimento ed elaborazione scientifica della fede cristiana, presenta procedimenti di conoscenza, spiegazione e interpretazione del sapere della fede, variamente configurato, il quale, implicando una responsabilità ermeneutica specifica, consente ai credenti di partecipare attivamente alla definizione della struttura ermeneutica del pensiero umano, attraverso una traduzione cognitiva dei contenuti della fede nello spazio più ampio, non solo del dialogo tra i saperi, ma, anche, tra le relazioni umane e sociali.
Il saggio di Gianluca Montaldi, intitolato, Gesù, il volto materno di Dio. Le opere di Elisabetta Girelli in una breve valutazione teologica, propone un’interessante e documentato studio su Elisabetta Girelli (1839-1924), che, insieme alla sorella Maddalena, riesce a organizzare nuovamente la Compagnia di S. Orsola di S. Angela Merici nella Brescia di fine 1800. A sostegno di questa intuizione, Elisabetta svolge un’intensa attività pubblicistica e di formazione, sia per le comunità della Compagnia che per il vasto pubblico, raro esempio di donna impegnata nella scrittura di agiografie e trattati spirituali. Il saggio presenta una breve introduzione di carattere teologico ai suoi molti scritti. Dopo una breve biografia, vengono esaminate le opere agiografiche, le opere per l’esercizio della buona morte e le opere che presentano la figura di Gesù Cristo. Umiltà e compassione sono le due parole che offrono il compendio della interpretazione del mondo e della storia della Girelli e che attraversano in modo trasversale i suoi scritti. In particolare, nonostante sia certamente presente la devozione e l’approfondimento della figura di Maria, la narrazione della predicazione e dell’opera di Gesù consentono comunque alla Girelli una visione ‘materna’ dell’azione di Dio. In tal modo, preminenza della grazia, esperienza della misericordia e umiltà-umiliazione vengono a ritrovarsi come il centro del cammino spirituale proposto nell’intera opera di Elisabetta Girelli, come risulta particolarmente chiaro nella devozione al S. Cuore.
Il saggio di Mattia Agostinone, intitolato I nomi trinitari del potere nel pensiero dell’ultimo Cusano, si propone di mostrare come i nomi di Dio, elaborati nell’ultima fase del pensiero di Cusano attraverso il concetto di “potere”, si configurano come enigmi della Trinità. Attraverso l’analisi di passaggi significativi del Trialogus de possest, del De venatione sapientiae e del De apice theoriae, l’Autore illustra l’evoluzione del concetto di “potere” nella costruzione del nome di Dio. La ricerca mostra, inoltre, che l’utilizzo del concetto di potere per nominare Dio rappresenta il tentativo di Cusano di superare la prospettiva ontoteologica propria della Scolastica del suo tempo, che lo porta a costruire una nuova metafisica fondata sul concetto di potenza.
Il saggio di Francesco Franco, intitolato Il male e la sofferenza in Louis Lavelle, in continuità con altri percorsi riflessivi, pubblicati dall’Autore nei numeri passati della Rivista, si concentra su Louis Lavelle, filosofo francese, che ha studiato a fondo il problema del principio del male e quello della sofferenza del corpo. Egli ha anche analizzato il male come una presenza radicale nel cuore umano, attraverso l’interpretazione del mito di Narciso. La sua lettura ontologica personale della filosofia riflessiva presuppone che vi sia un Assoluto che supera il genere umano e lo chiama a parteciparvi. A causa di questo l’uomo ha bisogno di trovare il punto di congiunzione tra l’Essere e l’ego. Il senso dell’esistere, allora, è quello di partecipare liberamente nell’Essere. Questo significa che per vivere è necessario soddisfare la propria vocazione attraverso il rischio dell’incontro con gli altri e con se stessi. La coscienza, in tal senso, secondo Lavelle, può diventare un luogo di apertura al mondo e agli altri. Essa realizza la propria libertà e illumina quella degli altri nella piena presenza dell’Assoluto, che è la fonte ultima della libertà stessa.
Il saggio di Angelo Tumminelli, intitolato, Vivere nella contemplazione. Sull’intreccio tra metafisica ed esistenza concreta, propone alcune riflessioni sul tema del rapporto tra metafisica ed esistenza concreta e cerca di mostrare come l’ordine trascendente della realtà sia intimamente legato al tempo e al sensibile. Attraverso il ricorso al pensiero filosofico di Jacques Maritain e Gabriel Marcel, a quello teologico di Hans Urs von Balthasar, all’esperienza mistica di San Giovanni della Croce e alla vita credente di Dietrich Bonhoeffer e Giuseppe Lazzati, l’Autore interpreta la capacità propria del pensiero umano di abitare la realtà sensibile per intravedere in essa la presenza di un rimando soprannaturale. Ciò che accomuna quindi filosofi, credenti, asceti e cercatori di verità, secondo l’Autore, è il desiderio di scoprire e incontrare quell’infinito di cui si scorge la presenza già nelle pieghe di questa temporalità. È un siffatto desiderio che implica un atto di trascendenza della persona, una rinuncia sofferta, un uscire dal tempo per poi ritornarvi rinnovati da una nuova responsabilità per sé, per gli altri e per il mondo. È un desiderio che si incarna nella carità vissuta.
Lo studio di Luca Crapanzano, intitolato Il maestro dei maestri: Guilielmus Peraldus e la sua impostazione morale, dopo aver introdotto l’Autore, Maestro di Tommaso d’Aquino e di Dante Alighieri, a livello storico e biografico, presenta la struttura delle sue opere principali, sottolineando le loro caratteristiche teologiche e morali. L’analisi dei testi mostra come, per ciascuno di essi, il pensiero di Peraldus mostra un significativo momento di giunzione e sintesi dei dati tradizionali: la portata delle tesi, la ricchezza delle immagini, la moltiplicazione di argomenti costituiscono alcune delle ragioni storiche che senza dubbio consentono di spiegare il fatto che egli esercitò un influsso notevole sulla cultura teologica internazionale dell’epoca. Anche se presenta un’impostazione negativa del corpo, l’indagine sulla sua opera principale Summae virtutum et vitiorum summarium e l’analisi del Settenario dei vizi, nel mostrare l’intimo legame tra le potenzialità di carne e quelli dello spirito, mette in evidenza la loro interdipendenza dinamica e reciproca influenza, consentendo di approntare, così, una impostazione unitaria della persona.
Il saggio di Nicola Rotundo, intitolato B.J.F. Lonergan e lo storicismo di Arnold Toynbee, nel saggio «Healing and Creating in History», analizza, nella prospettiva della storia della teologia morale sociale, i contenuti di uno scritto di Lonergan del 1975. L’Autore fa notare che si avverte in esso il peso della formazione degli anni trascorsi in Inghilterra, Canada, Italia (1926-1940 circa). Avviando una lettura supportata da fonti esterne, che aiutano a ricostruire gli influssi del pensiero di Arnold Toynbee, fa emergere come Lonergan, in quegli anni, abbia assorbito i temi, le problematiche, le analisi che caratterizzarono il dibattito scientifico sulla filosofia della storia della prima metà del Novecento, portato avanti da storici, sociologi, filosofi. Inoltre, l’Autore mette in evidenza che l’influsso dello storicismo risalente a quegli anni si può ancora percepire nelle opere della maturità e nel saggio esaminato del futuro teologo e metodologo della scienza teologica.
Il contributo di Rocco Gumina, intitolato Cattolici, politica e partito. La lezione di Luigi Sturzo, prende lo spunto dalla recente pubblicazione del Lessico sturziano (Rubettino, Soveria Mannelli 2013), che ripropone in maniera sistematica la grande lezione politica, culturale e spirituale di una fra le più eminenti personalità cattoliche del Novecento italiano. Luigi Sturzo – sacerdote, teorico della politica e leader del Partito Popolare Italiano – ha lasciato una testimonianza e un’elaborazione politologica, circa la relazione tra cattolici e impegno partitico, di primaria e attuale importanza. L’obiettivo del Lessico sturziano è quello di rileggere Sturzo alla luce del suo medesimo pensiero il quale ha intrecciato molteplici interessi legati alla teologia, alla filosofia, alla spiritualità, alla politica. L’Autore fa notare che la recente opera, promossa dalla Facoltà Teologica di Sicilia «San Giovanni Evangelista», permette di realizzare una ricognizione sintetica e sistematica sul nesso cattolici, politica e partito nella lezione del sacerdote siciliano. Il Lessico, pertanto, a suo giudizio, si presenta come utile strumento per una nuova stagione di approfondimento teorico e d’inveramento pratico del pensiero politico sturziano in vista del superamento dell’esilio culturale al quale è stato sottoposto.
Le sezioni dedicate alle Recensioni e ai Libri ricevuti, ancora una volta testimoniano l’attenzione della SIRT a quanto si produce nell’ambito dei saperi, i quali chiamano in causa il riconoscimento del ruolo interpretante e interpretativo della teologia che passa attraverso la molteplicità delle espressioni culturali umane.
RICERCHE TEOLOGICHE 2/2014
PRESENTAZIONE
STUDI
MONTALDI GIANLUCA, Gesù, il volto materno di Dio. Le opere di Elisabetta Girelli in una breve valutazione teologica
AGOSTINONE MATTIA, I nomi trinitari del potere nel pensiero dell’ultimo Cusano
FRANCO FRANCESCO, Il male e la sofferenza in Louis Lavelle
TUMMINELLI ANGELO, Vivere nella contemplazione. Sull’intreccio tra metafisica ed esistenza concreta
CRAPANZANO LUCA, Il maestro dei maestri: Guilielmus Peraldus e la sua impostazione morale
ROTUNDO NICOLA, B.J.F. Lonergan e lo storicismo di Arnold Toynbee, nel saggio «Healing and Creating in History»
GUMINA ROCCO, Cattolici, politica e partito. La lezione di Luigi Sturzo
RECENSIONI
CALTAGIRONE CALOGERO, G. Lohfink, Gesù di Nazareth. Cosa volle – Chi fu, Queriniana, Brescia 2014, pp. 452.
CALTAGIRONE CALOGERO, A. Fumagalli, Il tesoro e la creta. La sfida sul matrimonio dei cristiana, Queriniana, Brescia 2014, pp. 169; W. Kasper, Il matrimonio cristiano, Queriniana, Brescia 2014, pp. 156;
E. SCHOCKENOFF, La Chiesa e divorziati risposati. Questioni aperte, Queriniana, Brescia 2014, p. 258.
GUMINA ROCCO, G. Dossetti – D. Barsotti, La necessità urgente di parlare. Carteggio 1953-1995, a cura di F. Mandreoli – Elisa Dondi, Il Mulino, Bologna 2014, pp. 225.
GUMINA ROCCO, S. Fontana, Modernità e popolo in Italia. I cattolici e la democrazia, Studium, Roma 2012, pp. 253.
PASSAVANTI SANDRO – TUMMINELLI ANGELO, Simone Weil, La rivelazione greca, Adelphi, Milano 2014, a cura di M. C. Sala e G. Gaeta, pp. 489.
SPAGNOLO GIOVANNI, Bernardino Angelo Barban (†), Beata Mamma Rosa. Testimone della bontà in famiglia. Nona Edizione ampliata e completamente curata da Gianluigi Pasquale OFM Cap., Dehoniana Libri, Bologna 2014, pp. 356.