GREGORIANUM, VOL. 98 (2017) FASC. III: RECENSIONES
Bibbia, teologia e storia al femminile Questa volta presentiamo tre volumi di area esplicitamente e segnatamente italiana: un’occasione per mostrare un accenno di profilo degli studi delle donne in ambito esegetico, storico e teologico in Italia, che può essere interessante conoscere. In primo luogo un volume (Passione per la teologia) che raccoglie i saggi in onore di Cettina Militello, figura di riferimento inevitabile per tutte le donne che si occupano di teologia in Italia; poi un volume (Maria di Magdala) che nasce dalla collaborazione tra una esegeta e una patrologa; infine una storica che tratta in modo interdisciplinare il problema delle donne in rapporto al potere nella chiesa (Il potere delle donne nella Chiesa). Tre volumi per avere un primo assaggio di ciò di cui le teologhe e esegete italiane si occupano e del modo con cui lo fanno. Perché le donne ben sanno che ogni teologia e ogni scrittura hanno una casa e una patria, una parzialità; ma sanno anche che ogni teologia e ogni scrittura aprono case e patrie (e parzialità) alle visite degli altri.
Aiosa Clara – Bosin Fabrizio, ed., Passione per la teologia. Saggi in onore di Cettina Militello, Sui generis, Effatà, Cantalupa (TO) 2016; pp. 254. € 16,00. ISBN 978-88-6929-097-8.
Per presentare questo volume risulta utile partire proprio dal titolo poiché, come sottolinea Marinella Perroni nell’introduzione, «Passione per la teologia», infatti, è la cifra di un’intera vita, quella di Cettina Militello» (5), in onore della quale il testo è stato pubblicato in occasione del suo settantesimo compleanno. Oltre all’introduzione ed a una conclusione, scritta da Clara Aiosa, l’opera comprende quattordici contributi di studiosi e di studiose, preceduti da un’interessante intervista a Cettina Militello stessa, curata da Fabrizio Bosin. Gli ambiti teologici affrontati nei saggi che si susseguono sono molteplici, ma, volendoli organizzare intorno ad alcune linee direttrici, sono sostanzialmente quelli, corrispondenti ai principali settori della produzione della Militello, dell’ecclesiologia, della pneumatologia, del laicato e della teologia al femminile, il tutto sullo sfondo degli stimoli e della ricezione del Concilio Vaticano II. Non è certo possibile ripercorrere qui, seppure sinteticamente, tutti i contributi presenti nel volume, ma ci si vuole soffermare rapidamente su alcuni di essi che sono emblematici dell’intero lavoro nella sua polifonia di voci. Serena Noceti ripercorre i nuclei fondamentali della proposta ecclesiologica di Cettina Militello, articolata intorno alla tensione polare tra struttura e funzione, con una particolare sensibilità per il momento pneumatico e carismatico e per la metafora sponsale. Sulla stessa linea Rino La Delfa porta l’attenzione sulla centralità dello Spirito nella strutturazione della comunità ecclesiale, mentre Maria Cristina Bartolomei, da una peculiare prospettiva, pone nuovamente al centro la metafora nuziale. Adriana Valerio e Cristina Simonelli articolano le loro riflessioni rispettivamente sulla storia di coppie significative nella vita della Chiesa e sulla memoria delle donne conservata (e sovente occultata) nella ricostruzione storica ecclesiale. Simona Segoloni Ruta opera una personale rilettura della Mulieris dignitatem, evidenziando quelli che, a suo avviso, ne costituiscono, da una parte, i punti di forza e, dall’altra, i nodi ancora irrisolti. Un discorso autonomo dovrebbe essere riservato al saggio di Fulvio Ferrario, teologo riformato, che reca il suo apporto originale con l’analisi di una poesia di Dietrich Bonhoeffer, conferendo al libro anche una rilevante apertura ecumenica. Si conclude questa rapida rassegna menzionando il contributo di Ina Siviglia che, muovendo dal Concilio Vaticano II, ricostruisce l’articolata riflessione della Militello sul laicato, assunto come tema cruciale dell’ecclesiologia. La lettura degli scritti che compongono il volume suggerisce immediatamente che quest’ultimo non è un’opera puramente celebrativa, scritta da colleghi e discepoli di Cettina Militello per renderle omaggio, ma un serio e, ad avviso di chi scrive, riuscito tentativo di raccoglierne gli stimoli principali, con il chiaro obiettivo di proseguire la ricerca nelle prospettive da lei indicate. In questo senso il libro si presenta con una fisionomia del tutto peculiare rispetto ad altre pubblicazioni scritte in occasioni analoghe e costituisce un punto di partenza per l’apertura di ulteriori piste di ricerca che si muovano nelle direzioni additate dagli studi della Militello. Di queste direzioni due meritano di essere menzionate conclusivamente per la rilevanza che hanno nel pensiero di Cettina Militello e nell’attuale più vasto panorama teologico. In primo luogo, si vuole ricordare il continuo confronto con il Vaticano II e con la sua eredità che, da un lato, ha già esercitato un’ampia incidenza sulla riflessione teologica, ma che, dall’altro, attende ancora un pieno sviluppo dei suoi contenuti e del suo spirito profetico. In seconda istanza, poi, si deve sottolineare la «passione» per una teologia inclusiva, fatta da uomini e da donne, con l’intento di portare nella Chiesa le due voci che solo insieme possono tentare di riflettere sull’infinita ricchezza che scaturisce dall’ascolto della Parola, accolta e meditata nella comunità credente.
Giorgia Salatiello