di Giovanni Giorgio, segretario della SIRT
Il 24 ottobre scorso nella cornice dei Musei Vaticani è stato presentato pubblicamente dalla Società Italiana per la Ricerca Teologica (SIRT) il risultato di un lavoro avviato nel giubileo del 2000 e conclusosi nell’attuale anno della fede. Il lavoro è consistito nel tentativo di ri-dire il Simbolo della fede oggi, affrontando articolo per articolo il testo del Simbolo apostolico, secondo una modalità che ha come antecedente più prossimo il lavoro degli anni ’40 e ’50 della Pro Civitate Cristiana. Tra ora ed allora il Concilio Vaticano II, che resta un punto di riferimento inaggirabile.
Gli interventi che si sono susseguiti, particolarmente quello di Mons. Rino Fisichella e quello del Presidente della SIRT, Carmelo Dotolo, hanno messo bene in evidenza le difficoltà non dissimulabili nelle quali oggi si muove l’annuncio della fede e, più in generale, la sua trasmissione: problemi quali la cesura nella trasmissione della fede, il consolidarsi di una secolarizzazione che ci fa abitare oramai in un tempo post-cristiano e post-tradizionale, l’analfabetismo religioso delle nuove generazioni, la nuova cultura digitale, sono solo alcune della più rilevanti caratteristiche del tempo che ci è dato di vivere come credenti nella Chiesa italiana.
Inevitabili le conseguenze per la promozione di una cultura cristiana, come ha messo in rilievo l’intervento di Vittorio Sozzi , responsabile del Progetto culturale della CEI. Inevitabili le conseguenze anche per l’educazione, secondo mons. Mariano Crociata, specie se si vuole proporre la fede non come estrinseca ad uno sviluppo educativo in sé autosufficiente, ma come verità per l’uomo, che è capace di aprire intrinsecamente la libertà di ciascuno alla propria fioritura.
In questo scenario si è inserita la ricerca della SIRT intorno al Simbolo, sposata dalle Edizioni Dehoniane di Bologna, presenti nella persona di Alfio Filippi . Il tentativo è quello di ridire il Simbolo della fede oggi, avendo chiari i destinatari credenti, diversamente credenti e non credenti, e cercando di attivare modalità linguistiche non solo verbali, che possano essere, almeno negli auspici, più comunicative.
Cettina Militello, socia fondatrice della SIRT, e Clara Aiosa , socia ordinaria, ne hanno illustrato presupposti, metodi e risultati. La relazione di Maria Cesare , della Officina di Studi Medievali di Palermo e cooptata dalla SIRT, ha presentato i primi risultati di un lavoro ancora intentato: l’edizione critica del testo del Simbolo apostolico.
Sul finire della giornata è stata significativa la visita ad opere presenti nei Musei, illustrative del Simbolo, magistralmente illustrate da Crispino Valenziano [vedi il Simbolo Apostolico nell’arazzo di Tournai; racconto sugli affreschi presenti nell’Appartamento Borgia dei Musei Vaticani nelle stanze del Credo: parte 1, parte 2; la Cappella Sistina].
In chiusura il maestro Michele Canzoneri ha presentato le copertine da lui prodotte, articolo per articolo, che hanno impreziosito i volumi finora editi.
A questa si sono affiancate le esibizioni del coro ‘Haec Dies’ di Cremona, che ha cantato il Simbolo SIRT musicato dal maestro Giuseppe Liberto, e del gruppo giovanile formato da Francesco Festuccia e Sara Rotunno, che ne hanno proposto una versione musicale più pop.
Commovente è stata, a conclusione della giornata, la recita del Simbolo SIRT attorno all’epitaffio del vescovo Abercio, rinsaldando il legame con le comunità che ci hanno preceduto con il segno della fede.
Il testo del Simbolo elaborato dalla SIRT è il seguente:
Credo in Dio
Dio di Abramo di Isacco di Giacobbe
Dio di Gesù Cristo
Credo in Dio Padre Madre amorevole
fonte della vita
Misericordioso
Fedele
Credo in Gesù Cristo
stupore dallo Spirito
figlio di Maria
nostro fratello
Lieto annuncio del Regno
riscatto ai poveri libertà ai prigionieri
giustizia agli oppressi speranza agli afflitti
a tutti Pace
Segno di contraddizione
ha condiviso in tutto la condizione umana
Ha patito è stato crocifisso
morì fu sepolto
Risuscitato dai morti
Signore della vita
ce ne affida la cura
Nella sua umanità vivente
ritornerà alla fine della storia
rivelando pienamente l’uomo all’uomo
Credo nello Spirito Santo
Respiro consolatore di Dio
Principio di nuova creazione
Dono dei doni artefice di unità
Da lui la Chiesa corpo vivo di Cristo
donne e uomini testimoni dell’agire di Dio
profezia nella storia
popolo di santi e peccatori
La remissione dei peccati
comunione nella Grazia
reciproco Perdono
La risurrezione di questo corpo
per la gioia ininterrotta della Vita
Amen